Aeroporto di Catania. Attendo da più di un’ora l’arrivo di un volo internazionale. Sono immersa nel caos di tanta altra gente che attende come me. Mi guardo attorno, osservo: in una situazione in cui il nervosismo potrebbe salire alle stelle, la mia attenzione si ferma, ammirata ed edificata, sui movimenti, gli sguardi, le battute di una famigliola giovane e vivace. Papà, mamma, tre figli: hanno scelto un carrello portabagagli per trasformare questo tempo, che potrebbe essere considerato “perso” o inutile, in una meravigliosa occasione per stare insieme allegramente, per scambiarsi carezze, messaggi di complicità, per giocare con poco e parlare…di tutto. Tutti e cinque attorno a quel carrello, su cui i bambini salgono, scendono, si dondolano, si spingono in su per abbracciare il padre. Due genitori che fanno tutt’uno con i figli, che si scambiano disinvolti gesti di tenerezza, in un cocktail di grande serenità e complicità. Senza saperlo, mi hanno trasmesso una lezione di vita. 

Ed ho pensato a quanto sarebbe preziosa e necessaria per la “salute” di ogni famiglia, la dimensione del divertimento e del gioco, di uno svago condiviso, tempo di respiro per l’anima, boccata di ossigeno che può far crescere l’armonia, la comunicazione, l’intesa tra figli e genitori. Quanto può far bene a una famiglia riuscire a ritagliarsi e inventarsi spazi quotidiani di distensione, tra le tante cose da fare, tra i  ritmi a volte affannati e faticosi della giornata! Piccoli spazi di allegria, di sorriso, di contatto, che non separano lo svago dei piccoli dal riposo dei grandi, ma lo coniugano, con fantasia e amore.

L’esempio di quella famigliola all’Aeroporto, a cui ho sorriso e da cui ho ricevuto benevolmente sguardi e parole di cordialità, mi ha fatto sperare, mi ha fatto ringraziare, mi è sembrata una gustosa ed efficace ricetta dal sapore autentico e genuino, per nutrire e alimentare di bellezza e unità un piccolo o grande nucleo familiare.

Mirella Scalia