Cristina Parasiliti

Trovare la perla preziosa

Ogni scelta, anche la più piccola, accade dentro una storia, non il semplice succedersi di eventi, ma quel “luogo” fatto di tempi, incontri, persone, pensieri, emozioni, profumi, desideri, colori…

Tutto ciò che in una parola chiamiamo VITA.

Quest’estate, come ogni anno, sono tornata in Sicilia, nel mio piccolo paese, per trascorrere qualche giorno con la mia famiglia. È il posto dove sono nata, l’unico in cui ho vissuto fino a 26 anni, quando sono partita per Roma per iniziare la formazione come oblata apostolica Pro Sanctitate. È la terra delle mie radici, dei legami più forti, ma è anche la terra dove il seme della vocazione, che il Signore vi ha gettato in un momento a me sconosciuto, ha riposato nel buio, per germogliare all’improvviso, facendo trovare un senso a quanto c’era nel mio cuore e che piano piano si è fatto chiaro.

In quei caldi giorni d’agosto, l’incontro con i luoghi e le persone della mia storia mi ha fatto pensare che proprio lì ci sono le radici della vocazione di oblata apostolica, anche prima di conoscere questa vocazione specifica. Le radici sono nel desiderio di non accontentarmi di quanto avevo sentito dire su Dio, la fede, Gesù Cristo, andare in profondità, conoscere, capire, appropriarmi, far entrare nella mia vita ogni parola del Vangelo; altra radice è la gioia di condividere con amici e amiche la passione per la Parola di Dio, da accogliere e annunciare; infine c’è la radice del dono di sé: è scolpito nel mio cuore e nella mia memoria il momento (veramente un attimo!) nel quale ho pensato che per tutto questo valesse la pena spendere la vita, ogni momento, ogni energia, come è stato per il mercante che ha trovato la perla più preziosa.

Ogni tanto qualcuno mi chiede: ma c’è bisogno di essere consacrati per fare quello che fai? Non si possono fare le stesse cose (e anche di più!) senza il vincolo dei voti (povertà, castità, obbedienza) e di una appartenenza specifica ad un istituto?

Ed io rispondo che sì, si può fare, non è necessario essere consacrati per desiderare ed essere discepoli di Gesù, per testimoniare con la vita la bellezza e la gioia del Vangelo, per intraprendere il cammino della santità da vivere ogni giorno; ma la scelta di una vocazione specifica non è solo questione di cosa si può fare e cosa non si può fare; la vocazione è un mistero d’amore, non il risultato di un calcolo tra costi e benefici e si sceglie una specifica vocazione, qualunque essa sia, perché tutto inizia con una chiamata del Signore, un invito semplice: seguimi.

E per ciascuno il Signore ha una proposta particolare, una perla unica, rara, preziosa, per la quale vale la pena vendere tutto.