Antonella Ruggeri

Tutto è grazia!


Sono nata a Troina (EN) in un piccolo paese di montagna dove ho vissuto la mia infanzia e adolescenza. Alle età di 13 anni, un mio amico mi ha invitato a frequentare il gruppo scout della mia parrocchia, una realtà dove ho imparato a socializzare, a farmi delle domande di fede e non solo… dove ho capito che la vita è servizio… e così per tanti anni, oltre a formarmi, ho fatto servizio come capo nella branca Esploratori e guide con gli adolescenti, e nel Clan con i giovani. Sono stati anni speciali dove ho conosciuto tantissimi ragazzi e ho capito il valore dell’educare.

Finito il liceo ho scelto di iscrivermi nella facoltà di Lettere di Catania, proprio perché volevo fare anche del mio lavoro la stessa missione: contribuire a tirare fuori il meglio che c’è in ciascun ragazzo/giovane. Alla fine di una esperienza affettiva durata qualche anno,mi sono chiesta che cosa il Signore volesse da me… Ho incontrato un capo scout un po’ speciale, lo capivo dal suo modo di vivere, dalla sua passione per la Parola di Dio, dalla capacità di ascolto… ho avuto ad un certo punto il coraggio di chiedergli che cosa lo rendesse così speciale agli occhi non solo miei ma anche dei miei amici. In confidenza mi disse: sono un “laico consacrato”.

Ho cominciato ad incuriosirmi, a fare domande… In un incontro di capi scout ci ha suggerito di cercarci una guida spirituale e così in un modo e per vie che solo Dio conosce e che ancora oggi mi fanno sorridere, ho bussato alla porta di un sacerdote a cui ho chiesto la direzione spirituale.

Gli ultimi anni della mia permanenza a Catania dove studiavo sono stati caratterizzati da una seria ricerca e dalla frequenza assidua del mio padre spirituale a cui consegnavo le mie paure, i miei sogni; dall’ascolto individuale e comunitario della Parola cominciava a profilarsi l’idea della vocazione: sentivo che il Signore mi chiamava a donare a Lui la mia vita nel mondo.

Una laica consacrata? Come? Dove? Se nel cuore c’è un desiderio, il Signore non manca di indicarti la via e così ho conosciuto, in occasione di una missione parrocchiale, le Oblate Apostoliche Pro Sanctitate (laiche consacrate) nel volto di Giselda, Graziella, Lucia, Maria Francesca. Ciò che attrae fa anche paura e così mentre capivo che anche la mia vita poteva essere offerta a Dio per il sogno più grande che Lui ha per l’uomo, cioè la partecipazione alla sua stessa santità,nello stesso tempo volevo prenderne le distanze. “Perché consacrare a Dio la mia vita in un Istituto? Non posso fare del bene anche rimanendo libera da “vincoli”.

Pur con alcune resistenze, ho cominciato a frequentare la Betania di Catania dove le Oblate Apostoliche (laiche consacrate) vivevano in vita fraterna. È stato un bagno di spiritualità, di crescita interiore… Ad un certo punto insieme a don Corrado (il mio padre spirituale) ho avuto l’impressione che tutto convergesse verso una scelta chiara: “chiamata a consacrare a Dio la mia vita per essere incondizionatamente per gli altri”.

Ho conosciuto dagli scritti ma soprattutto dalla testimonianza delle Oblate Apostoliche, Monsignor G. Giaquinta e il carisma che lo Spirito Santo aveva suscitato tramite lui. Una parola risuonava in me più di altre “apostolato”, che cosa era l’apostolato se non quello che nell’esperienza scout avevo compreso e fatto mio, cioè servire i fratelli e aiutarli a scoprire la vocazione all’amore? Se Dio ci ha amati alla follia, come possiamo non riamarlo? Se Gesù è morto in croce per noi e dall’alto della croce ha gridato “ho sete”, come non ascoltare la sua sete? Come non permettere di farla risuonare nei fratelli?

A trent’anni, con il mio bagaglio di esperienze e non senza dolore, ho lasciato tutto: certezze, sicurezze umane e con esse famiglia, amici, quella porzione di Chiesa e di mondo dove avevo vissuto e per alcuni anni anche insegnato. Sono partita per Roma e per quattro anni circa sono stata nella comunità di formazione per discernere il proprio della mia vocazione.

Sono stati anni particolari, il Signore ha smontato certezze e sicurezze ed è come se avessi dovuto ripensarmi a partire dalla donna nuova che ero chiamata ad essere.

Dopo la consacrazione sono stata trasferita a Brescia, dove ho vissuto la mia oblazione per 20 anni in un centro di spiritualità: quanta grazia! Quante esperienze! Quanti incontri!

Insieme alle sorelle di comunità e ai laici del Movimento Pro Sanctitate abbiamo creato tante occasioni di incontro, formazione, condivisione, di ricerca di possibilità vecchie e nuove di evangelizzazione.

A Brescia ho ripreso ad insegnare lettere in un Istituto Alberghiero, ad appassionarmi alla strada, alle escursioni in montagna con i giovani.

Quando mi è stato chiesto di “togliere le tende” per tornare a Catania dove mi sarei occupata anche della formazione iniziale nel mio Istituto, non è stato facile. Con fiducia e cuore grato ho detto ancora una volta il mio sì.

A Catania mi attendeva una comunità nuova, una scuola media con ragazzi culturalmente e socialmente “poveri”; ho ritrovato vecchi amici e il calore di una Sicilia piena di contraddizioni ma da amare. Se oggi dovessi sintetizzare il cammino che il Signore mi ha fatto fare posso solo dire: “tutto è grazia!”