“Sospinti dal bisogno di aiuto e dalla esperienza molteplice delle miserie che ci sommergono, ai tuoi piedi noi veniamo Vergine della Fiducia”

Sulle parole della preghiera di Guglielmo Giaquinta, abbiamo compiuto nove passi di fiducia fino ad oggi, il giorno in cui celebriamo il Cuore Immacolato di Maria della Fiducia, una festa pensata e promossa dal Fondatore della famiglia Pro Sanctitate che riunisce i suoi membri e amici attorno alla Vergine.

Passi di ascolto, di riflessione, di preghiera accompagnati dalla discreta e intima presenza di Maria, passi di figli e di fratelli che insieme hanno invocato il Suo nome per ritrovare nel Suo Cuore la fiducia di diventare santi insieme.

Fiducia, una parola che evoca i gesti semplici della famiglia e dell’amicizia: la fiducia di un bambino verso i suoi genitori e quei “grandi” che con amore si prendono cura di lui; la fiducia di due amici che sfidano la paura coltivando legami di sincerità e di lealtà; la fiducia degli innamorati che mantengono le loro promesse di fedeltà scommettendo sull’Amore. Fiducia dice stima, dice affidamento, dice ottimismo e speranza. Fiducia, un ricamo delicato e luminoso sulle ombre che sembrano dominare tra i banchi di scuola, tra le pareti di casa, nelle sacrestie come tra le monumentali sale dei palazzi di governo. E’ più facile vedere le sbavature, i fili pendenti, gli aloni e le trame mancate, è più comodo abbandonarsi in un collaudato sistema di lamentazioni dove tutti siamo uguali, dove tutto si può mettere in dubbio, dove la caccia al colpevole risolve il problema, dove per evitare risposte si scrollano le spalle, dove per non essere giudicati si rimane tra le file dell’immobilismo. …

Fiducia… sembra impossibile anche solo pronunciarla questa parola nel tempo dei venti di guerra, dove ancora i dittatori, mascherati da custodi della pace, esercitano il potere sulle coscienze oltre che sulle armi e le leve economiche.

Il tempo presente, con i suoi eccessi e la sua liquida consistenza, consegna ai posteri la storia di un’umanità che sembra aver smarrito il senso del noi, della compassione e della speranza. Il buio, la stanchezza, addirittura il fallimento sembrano diventare l’abito che sentiamo più nostro, nel quale nascondere i sogni abortiti.

 “Il tuo sguardo materno… e il tuo cuore immacolato aprono l’animo a un sentimento nuovo: la certezza del tuo aiuto”… Come da un raggio di luce siamo attraversati da questo passaggio della preghiera alla Vergine. Sì, ancora molti spazi della nostra vita hanno bisogno di essere raggiunti dalla salvezza, hanno bisogno di convertirsi al buonsenso, alla bellezza, alla benedizione.

Maria, icona della fede genuina e coraggiosa, viene incontro a noi Suoi figli per infondere profondi respiri di Fiducia, boccate di sano esercizio di abbandono nella Provvidenza divina e nelle mani di uomini e donne, fratelli e sorelle, amici che, come noi, cercano uno sguardo di umanità, una parola senza giudizio, un silenzio di incoraggiamento, un abbraccio di tenerezza.
Ci aiuti la Festa del Cuore Immacolato di Maria della Fiducia a gustare la dolcezza della sua intercessione per riprendere il cammino verso l’orizzonte della fraternità e della santità.

Rosanna Gagliano