Quando si raggiunge una tappa, si ha la percezione netta del cammino che si sta compiendo, diventa l’occasione per fare un bilancio intermedio e gioire con gratitudine di ogni passo che ha permesso di arrivare al traguardo. Oggi il cuore di tutta la famiglia Pro Sanctitate è in festa: con una cerimonia ufficiale si è chiusa la fase diocesana del processo di beatificazione e canonizzazione del nostro Fondatore, il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta. Un processo avviato nel 2004, che la diocesi di Roma ha svolto con attenzione, esaminando gli scritti, ascoltando le testimonianze di quanti lo hanno conosciuto ed in lui hanno visto brillare la santità di Dio-Amore.

Con questo passaggio la chiesa diocesana di Roma consegna alla Chiesa universale il risultato delle sue indagini sulla vita, le virtù e la fama di santità di Guglielmo Giaquinta: lo fa materialmente dal Palazzo Apostolico Lateranense, a pochi metri dal Seminario Romano che ha forgiato il suo cuore di sacerdote con il fuoco del Cuore di Gesù, sotto lo sguardo materno della Madre della Fiducia.

Ma in qualche modo questo patrimonio viene riconsegnato anche a noi, come si coglie dalle parole del Card. De Donatis, che nel suo intervento conclusivo, oltre a ripercorrere l’iter della vita di Giaquinta e del processo svolto, ha evidenziato che “tutta la sua esistenza e la sua attività pastorale hanno avuto come meta la santità e come centro di irradiazione la vocazione di ogni uomo alla santità. Questo Giaquinta lo ha vissuto con passione e lo ha consegnato alla Chiesa come nucleo centrale della sua Fondazione, tanto da essere ricordato con l’appellativo di ‘apostolo della santità”.

Sappiamo che è solo una tappa intermedia, non un giudizio definitivo, ma possiamo leggere in essa un segno della tenerezza di Dio che, attraverso la maternità della Chiesa, ci incoraggia a perseverare con fedeltà, come ha fatto padre Guglielmo, certi che il Signore ci chiama anche oggi, per questo nostro tempo, ad essere apostoli della vocazione universale alla santità. Giaquinta ne è stato testimone credibile, appassionato, efficace, e il segreto di questa forza è lo Spirito che ha impresso in lui la “certezza del dono ricevuto”, di avere tra le mani un messaggio del quale ha sentito la responsabilità di attuarlo, viverlo, sì, ma soprattutto di trasmetterlo, di comunicarlo, per “educare al di più della vita cristiana, accompagnare figli e figlie su strade inesplorate nella luce superiore dello Spirito”.

Il Cardinale ha detto queste parole a noi, presenti o collegati spiritualmente, a tutta la famiglia: al Movimento Pro Sanctitate, alle Oblate Apostoliche, ai Sacerdoti Apostolici Sodales, agli Animatori Sociali, riuniti, ancora una volta, attorno a padre Guglielmo. E a lui chiediamo: intercedi per noi, sostieni il nostro cammino di santità e di fraternità, da vivere e annunciare con la vita!

Padre Guglielmo prega per noi!

Cristina Parasiliti