Convegno internazionale Vita Consacrata

Consecratio et Consecratio per Evangelica Consilia

Nei giorni 3/6 maggio 2018 si è svolto a Roma, presso la pontificia università Antonianum, il convegno internazionale “Consecratio et consecratio per evangelica consilia”, organizzato dalla Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica. Per il nostro istituto hanno partecipato Loredana Reitano, Rose Galea e Dora Petrolino.

I partecipanti, per la maggior parte donne, appartenevano a istituti religiosi, a istituti secolari, a società di vita apostolica, all’ordo virginum, alle nuove forme (famiglie ecclesiali composte da persone appartenenti a vari stati di vita) e alle associazioni e movimenti che hanno al proprio interno dei consacrati. In tutto, oltre seicento persone, provenienti dall’Europa, dall’America latina, dall’Asia e dall’Africa.

Il convegno ha previsto un duplice momento “forte”: la veglia di preghiera, che si è svolta presso la basilica di San Giovanni in Laterano dalle 19,00 alle 21,00 del giorno 3 maggio, e l’udienza del Papa, nella sala Nervi, a cui è stata dedicata la mattina del 4 maggio. Il Papa, parlando a braccio, ha indicato, come colonne della vita consacrata, “le tre P”: la preghiera (che è sempre ritornare a Colui che mi ha chiamato), la povertà (che è il muro di contenimento della vita consacrata, senza la povertà la vita consacrata non esiste) e la pazienza (intesa, quest’ultima, nel senso di “patire”, dalle piccole cose, dalle piccole tolleranze, fino al sacrificio di sè stessi, della vita).

Le varie relazioni hanno esaminato la vita consacrata nella sua dimensione biblica, teologica, carismatica e giuridica. Particolarmente interessante, per quest’ultima dimensione, è stata la relazione di padre Sebastiano Paciolla, sottosegretario della Congregazione, il quale ha evidenziato come il “nuovo” codice di diritto canonico (promulgato nel 1983) sia, ormai, invecchiato, ed abbia bisogno di una revisione.

Al termine di ogni relazione è stato previsto uno spazio per il dibattito. Un efficiente servizio di traduzione simultanea (la lingua più parlata era lo spagnolo, seguita dall’italiano, dall’inglese e dal francese) ha permesso a tutti di comprendere e di intervenire nei dibattiti.

Gli intervalli tra i lavori  sono stati l’occasione per uno scambio fraterno di riflessioni e di esperienze tra i partecipanti.

La giornata del 5 maggio è stata interamente dedicata a gruppi di lavoro sulle diverse esperienze di vita consacrata, in cui i partecipanti erano divisi per tipologie e, nell’ambito di esse, in base alla lingua.

Le conclusioni dei gruppi di lavoro sono state illustrate, da un portavoce per ogni categoria, la sera del 5 e la mattina del 6 maggio.

Per gli istituti secolari, in particolare, il relatore ha evidenziato la necessità di rivedere le norme del diritto canonico, che rimandano troppo spesso alle disposizioni per i religiosi, e di adeguare la terminologia che, specialmente all’atto della traduzione in lingue diverse dall’italiano, rischia di non essere adeguata e comprensibile.

La mattina del 6 maggio, ultimata la presentazione dei lavori di gruppo, mons. Josè Rodriguez Carballo, segretario della Congregazione, ha tirato le somme parlando delle questioni aperte e dei cammini possibili.

Una solenne concelebrazione, presieduta dal prefetto della Congregazione, card. João Braz de Aviz, con la partecipazione di tutti i sacerdoti intervenuti, ha chiuso il convegno.

Dora Petrolino