Sono Daniela, 50 anni, tre figli e un marito nel cuore, Toni, che è volato via troppo presto, quando ancora avevamo tante cose da fare… ma quelle che abbiamo fatto me le porto dentro e mi sostengono nel mio nuovo stato. All’inizio era difficile anche uscire di casa e chissà quante altre cose saranno difficili da vivere, ma so che ho il sostegno dei miei figli e insieme andremo avanti per affrontare ciò che la vita ci riserverà.
Accettare la volontà di Dio è difficile perché manca una parte di te, manca la sua voce, i suoi abbracci, la sua presenza… ma è la volontà di Dio.
“Eccomi” è il sì di Maria alla volontà di Dio ed è stata la colonna sonora della nostra vita matrimoniale fin dal suo nascere quando, al termine della celebrazione del matrimonio, abbiamo consacrato e affidato a Maria la famiglia che stavamo formando e i figli che sarebbero arrivati.
“Eccomi” pur nella incomprensione dei fatti che ci accadevano ma sempre fiduciosi che tutto facesse parte dei piani di Dio, del suo progetto per le nostre vite.
Certo è difficile capire il perché delle cose: la malattia, le continue ricadute, il crescente aggravarsi delle situazioni. E quando ci sembrava che la situazione fosse stabilizzata, ecco che si presentava un fatto nuovo e poi un altro e un altro… con un ritmo sempre più incalzante fino all’epilogo.
Abbiamo sempre sperato nel miracolo ma il nostro desiderio forse non rientrava nei progetti di Dio. Il suo progetto era la malattia per Toni, che la viveva personalmente, e il riflesso di essa per me e per i nostri figli. Quante volte ci hanno chiesto: Perché non usciamo? Perché non andiamo al mare? Perché non andiamo in vacanza? Perché?… Perché?… e ogni volta dovevamo spiegare che bisognava aspettare che papà stesse bene.
La fede nel Signore è stata il sostegno. La fiducia in Lui ci ha dato la forza, l’abbandono alla sua volontà la serenità.
La consolazione me l’ha data Toni stesso con la preghiera ritrovata tra i suoi post su Facebook in cui diceva, rivolgendosi a Maria, “mi incoraggia a raggiungerla quando Dio vorrà, in cielo, là… correrò ad abbracciarla… piangerò di gioia… La ringrazierò per essere stata presente nella mia vita, per non avermi mai abbandonato, per avermi consolato e tenuto per mano nonostante le mie miserie, conducendomi verso il Figlio, mio Signore e mio Dio, Gesù”. Allora credo che il tornare alla casa del Padre sia stato per lui il premio per le sue sofferenze. Lo immagino sorridente tra cori di Angeli; lui amava la musica e adesso, lassù, suona la musica che ha sempre desiderato suonare. Io invece qui dovrò continuare il percorso terreno e rinnovare sempre il mio “Eccomi “.
Daniela Brancato