Nel deserto accade sempre qualcosa

Sin da bambina l’immagine dell’esodo nel deserto, digiuna e assetata, mi ha sempre terrorizzata: il silenzio che smuove la sabbia attorno ad una me che non è al suo posto, nel suo habitat. Poi un giorno, in un tempo in cui cercavo con più forza di volontà, di incontrare Dio il silenzio e la solitudine mi vennero incontro e feci un’esperienza di una preghiera che cambiò per sempre il mio rapporto con la quaresima: qualcuno mi aveva insegnato a camminare nel deserto…

Cos’è il deserto?

E’ il luogo del silenzio, dove solo il vento parla; è il sussurro del vento leggero sentito da Elia (cfr. 1 Re 19,12), che solo il cuore può percepire, che riporta la mente dentro di sé. E’ il sibilo della solitudine che si interroga, che cerca risposte… Il deserto è il luogo dell’ascolto, dove tutto tace e l’anima si apre alla verità!

Nel deserto accade sempre qualcosa… anche se ne hai paura!

Come si cammina nel deserto?

Si cammina soli, con lo sguardo alto, rivolto sempre verso la luce e una meta fissa; può accadere che i passi possono essere incerti e faticosi, a volte ci si siede un po’ a riposare ma la speranza, la certezza della verità quella non si deve mai spegnere…

Nel deserto accade sempre qualcosa… anche se non te ne accorgi!

Chi si incontra nel deserto?

Apparentemente non c’è proprio nessuno accanto a te, più si cammina più si sente la solitudine, ma quando anche i pensieri hanno cominciato a tacere, l’animo si è aperto alla fiducia e il cuore vola libero da ogni paura, ecco che ti accorgi che mai sei stato solo: Colui che ti ha creato, ti ha chiamato nel deserto e ti ascolta, ti abbraccia e accoglie le tue paure… Colui che ti ha redento, adesso si presenta proprio a te e ti consegna il battito del suo cuore che sa solo amare… Colui che ti ha condotto fin dal tuo primo giorno di vita, ti dona una forza nuova, apre i tuoi occhi per vedere la Verità, apre le tue labbra per gridarla al mondo intero!

Nel deserto accade sempre qualcosa… che cambia la tua vita!

Si, il deserto cambia e forse proprio per questo, a volte la vita mi chiede di entrarci, il mio corpo, la mia mente e il mio spirito desiderano ciò che un tempo rifuggivano, il luogo in cui il battito e il respiro si fanno più lenti perché il cuore possa solo ascoltare. Se mi lascio guidare allora, e solo allora, qualsiasi stanza – la mia stanza, la cappella – la quaresima – si trasformano in deserto, nel tempio della preghiera, nel luogo dell’appuntamento con l’Amato. Ora l’unica paura che ho è quella di lasciarmi sfuggire l’opportunità di una passeggiata nel deserto perché ho scoperto che se è poco frequentato, il deserto, torna ad essere arido, brullo e, soprattutto, chiassoso.

Buona quaresima!

Stefania Castelli